Le carte da gioco rotonde indiane (GANJIFA) sono state prodotte artigianalmente, con la stessa tecnica dal 18° secolo fino a circa il 1970/75, non hanno timbri tassa o altri elementi per stabilire la loro data di produzione, solo il materiale su cui sono state stampate ci aiuta a indicare un periodo.
Le carte prodotte dopo il 1975 hanno una base cartacea, quelle dei due secoli precedenti sono realizzate con stoffa o stracci imbevuti di gesso, pressate e quindi ritagliate nella forma rotonda.
Un altro indizio sulla loro età ci viene dal contenitore, le più antiche sono contenute in cofanetti in legno dipinto e laccato o ricoperto di tessuto, le più recenti sono semplicemente contenute in un incarto.
Oggi vi presento il più prezioso e antico dei miei mazzi di carte indiane, partiamo analizzando il cofanetto rotondo che lo contiene: è ricoperto di tessuto rosso stampato a motivi buta (persiano: بته) o boteh, un motivo a forma di lacrima con un'estremità superiore curva. Questo disegno di origine persiana divenne molto popolare in Occidente nei secoli XVIII e XIX, in seguito alle importazioni dall'India di versioni del design dell'Impero post-Mughal, l’interno del cofanetto è rivestito di velluto bordò.
Metà XIX sec. DASHAVATARA GANJIFA 105 di 120 carte Ø 52 mm. circa
Il mazzo è composto da dieci semi di dodici carte, ogni seme è basato su una delle dieci incarnazioni di Vishnu. Ogni seme è composto da due Onori, uno di ordine superiore, Raja, uno di ordine inferiore Pradhan o Mantri e da dieci carte numerali:
1. Matsya (pesce) (manca Raja)
2. Kurma (tartaruga) (mancano 8 e 5 - c’è un 5 di un altro mazzo Ø 50 mm.)
3. Varaha (cinghiale) (mancano Raja e Pradham)
4. Narasimha (leone) (manca Raja)
5. Vamana (nave d'acqua santa) (mancano Raja e Pradham)
6. Parashurama (ascia) (mancano Raja e 9)
7. Rama (arco e freccia o scimmia) (manca 8 - c’è un 4 di un altro mazzo Ø 50 mm.)
8. Krishna (quoit o mucca)
9. Buddha (conchiglia) (mancano Raja e Pradham)
10.Kalkin (spada o cavallo) (mancano Raja e 2)
come da foto € 950
